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Videolezioni di Storia – Il Novecento
Una serie di videolezioni tenute da Marco Bresciani sugli avvenimenti più importanti della storia italiana e mondiale del Novecento.
- Conflitti e trasformazioni da Est a Ovest – Marco Bresciani ci aiuta a inquadrare correttamente il contesto storico di tensioni internazionali che portarono allo scoppio della Grande guerra.
- La Grande guerra – La Grande guerra non fu soltanto una guerra di posizione combattuta nelle trincee del fronte occidentale. Marco Bresciani ci invita a comprendere come sia essenziale ampliare lo sguardo verso i territori dell’Europa centrale e orientale in cui l’Impero tedesco, l’Impero austro-ungarico e l’Impero ottomano si scontrarono con quello russo in una guerra di movimento dai continui rovesciamenti.
- Rivoluzione, guerra civile e nascita dell'Urss – La storia della Grande guerra si intreccia con quella della rivoluzione russa. Marco Bresciani ci guida a ricostruire le violenti dinamiche che, fra 1914 e 1922, portarono alla dissoluzione dell’Impero russo. L’attenzione va posta sulle rivolte del vasto mondo delle campagne e sulla loro repressione da parte del governo bolscevico e sullo scioglimento dell’Assemblea costituente dominata dai social-rivoluzionari.
- Il dopoguerra in Europa e il fascismo in Italia – Cicli di violenza e instabilità continuarono a modellare l’Europa ben oltre la fine ufficiale della Grande guerra soprattutto nei territori degli ex imperi continentali. Marco Bresciani ci aiuta a comprendere come in questo contesto, aggravato dalle ripercussioni in Europa della crisi del ’29, si fece strada il fascismo.
- Totalitarismi – “Il secolo della violenza”, “l'età dei cataclismi”, “le ombre dell'Europa”, “le terre di sangue”: queste e altre espressioni dello stesso tragico tenore ricorrono nella descrizione del Novecento. Il problema del totalitarismo è racchiuso al centro di queste visioni del XX secolo, che rimandano all'idea di un “male assoluto”. Ma sul piano storico che cosa si intende quando si parla di totalitarismi e in che senso si possono comparare fascismo mussoliniano, nazismo hitleriano e comunismo staliniano? Per cercare una risposta occorre tornare all'impatto della Grande guerra che costituì la prima vera esperienza di guerra totale e creò le condizioni per nuove forme di potere tirannico. Marco Bresciani ci fa comprendere quali forze distrussero l'Europa della prima metà del Novecento, portandoci a coglierne le eredità e le memorie fino a oggi.
- La Seconda guerra mondiale – La Seconda guerra mondiale va inquadrata in un contesto di problemi a lungo rimossi, ignorati e manipolati. Marco Bresciani ci invita a considerare che l’Europa centro-orientale fu uno dei teatri bellici più importanti in cui prima si allearono e poi scontrarono la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica di Stalin e in cui si mise in atto la sistematica volontà di eliminazione degli Ebrei non solo nei campi di sterminio ma anche a ridosso del fronte di guerra.
- La ricostruzione dell'Europa dopo il 1945 – Al contrario di quanto spesso si pensa, il 1945 non fu un “anno zero”. La Seconda guerra mondiale influenzò a lungo l'ordine politico, sociale e intellettuale del dopoguerra europeo. Anzitutto, le macerie materiali e immateriali del conflitto segnarono il paesaggio urbano negli anni successivi. E poi, la violenza: ben lungi dall'esaurirsi in un giorno, o in qualche settimana, continuò a segnare il vecchio continente. Peraltro, non mancarono profonde novità, ma ben radicate nell'esperienza bellica: sistemi politici che si costruirono o ricostruirono in nome di una democrazia che ben presto assunse significati diversi a Est e a Ovest: le democrazie popolari e le democrazie costituzionali. Mentre la Germania, l'Europa e il mondo si dividevano lungo le linee del nuovo conflitto ideologico e politico tra mondo comunista sovietico e mondo occidentale, si approntavano, in Europa occidentale, i sistemi di welfare state e nuove forme di integrazione sovranazionale. Marco Bresciani ci spiega come questo intreccio di elementi contribuì a caratterizzare il lungo dopoguerra.
- Dall’ “anno zero” alla Guerra fredda – Di solito il 1945 viene considerato l’anno zero della storia europea. Marco Bresciani ci spiega come invece vadano messe in relazione l’eredità della Seconda guerra mondiale con il lungo dopoguerra.
- La globalizzazione – Il mondo di oggi è prodotto e specchio della globalizzazione. Nata negli anni Ottanta del Novecento, questa parola designa la progressiva estensione e integrazione dei mercati su scala globale. Essa è venuta poi a indicare un insieme ampio di processi e fenomeni sociali, culturali e tecnologici, che si dispiegarono soprattutto a partire dagli anni Novanta. Naturalmente, sono esistite varie fasi della globalizzazione. Il 1913 è stato probabilmente uno dei momenti della storia più caratterizzati dall’interdipendenza. Sarà lo scoppio della Grande guerra, l’anno successivo, a dare invece inizio a un lungo periodo di deglobalizzazione. Solo a partire dalla metà degli anni Settanta, emergeranno nuove forme di integrazione economica e finanziaria che si svilupperanno e intensificheranno nei decenni successivi. Marco Bresciani ci spiega come la globalizzazione sia un processo tutt'altro che “naturale”, inevitabile e irreversibile e come, a forme di apertura di estensione variabile, si alternino, e talvolta si contrappongano, spinte di segno opposto.
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