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Il pacchetto contiene:
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Propaganda di guerra e arruolamento
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I quattordici punti di Wilson
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Le Tesi di aprile
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Il Programma di San Sepolcro
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I provvedimenti per la difesa della razza
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La sconfitta di Trockij
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Roosevelt e la “paura della paura”
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La “soluzione finale” di Wannsee
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Lettere dei condannati a morte della resistenza
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Il Manifesto di Ventotene e la dichiarazione Schuman
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La Dichiarazione universale dei diritti umani
Videolezioni di Storia - Il Novecento attraverso le fonti storiche
Una serie di lezioni tenute dai nostri autori di storia sui più importanti avvenimenti del Novecento. Guarda tutti i video!
In questa raccolta Marco Rovinello e Marco Bresciani spiegano fatti importanti della storia del Novecento attraverso fonti di vario tipo.
- Propaganda di guerra e arruolamento – Durante la Grande guerra si fece ampio ricorso alle moderne tecniche della propaganda politica, molte delle quali furono inventate proprio negli anni del conflitto. Marco Rovinello ci illustra come uno degli strumenti più potenti per coinvolgere le masse e indurle a partecipare allo sforzo bellico furono i manifesti di guerra, che chiamavano alla mobilitazione dei volontari.
- I quattordici punti di Wilson – L’8 gennaio 1918 il presidente americano Woodrow Wilson espone al Congresso i 14 punti del programma ideologico dell’intervento americano nella Grande guerra. Marco Bresciani ci aiuta ad analizzare alcuni di questi punti.
- Le Tesi di aprile – L’articolo Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale, pubblicato il 20 aprile 1917 sulla “Pravda”, contiene le celebri Tesi di aprile di Lenin, scritte durante il suo viaggio di ritorno dalla Svizzera. La lezione di Marco Rovinello ci aiuta a comprendere la portata di questo documento che racchiude gli elementi cardine dell’azione politica che Lenin si prefiggeva di attuare.
- Il Programma di San Sepolcro – La fondazione del movimento dei Fasci di combattimento, avvenuta a Milano in piazza San Sepolcro, fu un evento appena riportato dalle cronache, ma che avrebbe assunto ben altre proporzioni nella retorica celebrativa fascista. Marco Rovinello, attraverso l’analisi del documento di programma del movimento, pubblicato sul quotidiano del nascente movimento fascista, “Il Popolo d’Italia”, il 24 marzo 1919, ci propone una riflessione sui linguaggi ambigui e contraddittori, al tempo stesso progressisti e reazionari, nazionalisti e socialisti, rivoluzionari e conservatori, che caratterizzarono il fascismo delle origini.
- I provvedimenti per la difesa della razza – Le leggi razziali fasciste costituiscono un corpo di provvedimenti legislativi e amministrativi che furono promulgati in vari momenti, a partire dal 5 settembre 1938. Marco Rovinello ci propone una lettura e una analisi di alcuni estratti del Regio Decreto Legge del 17 novembre 1938, n. 1728 - Provvedimenti per la difesa della razza italiana, con cui si ridefiniva drasticamente il nuovo status giuridico degli “appartenenti alla razza ebraica”, privati dei diritti dei cittadini italiani.
- La sconfitta di Trockij – Stalin, una volta arrivato al potere, iniziò una sistematica eliminazione dei suoi avversari, non solo dalla vita politica ma anche dalla memoria collettiva. Dopo la morte di Lenin, il suo obiettivo era quello di far sì che la sua figura si stagliasse sopra qualsiasi altra. Il suo maggiore avversario in questa impresa era Lev Trockij, che aveva assunto un ruolo di riferimento già negli ultimi anni della vita di Lenin, ormai stanco e malato. Marco Rovinello ci mostra un esempio di questa operazione attraverso il confronto fra due fotografie mostrandoci come le fonti storiche vadano sempre attentamente vagliate.
- Roosevelt e la “paura della paura” – Il 4 marzo 1933 Franklin Delano Roosevelt inaugurò la sua presidenza con un discorso memorabile. Fu questo il primo di una lunga serie di messaggi che Roosevelt rivolse alla nazione per risollevarne il morale piegato dalla Grande crisi e per spiegare le linee generali del suo programma di riforme politiche in ambito sociale ed economico. Marco Rovinello ripercorre e analizza per noi le parole del presidente americano.
- La “soluzione finale” di Wannsee – Non esiste alcun documento che attesti un ordine scritto da parte di Adolf Hitler riguardante l’avvio dello sterminio degli ebrei. Esso fu piuttosto un processo connesso alla guerra sul fronte orientale, accelerato dalle crescenti difficoltà incontrate nell’inverno 1941-42. La Conferenza di Wannsee, un breve incontro che si tenne vicino a Berlino il 20 gennaio 1942, fu convocata da Reinhard Heydrich, il capo dell’Sd, il Servizio di sicurezza delle Ss, per informare un gruppo ristretto delle operazioni in corso sotto il nome in codice di “soluzione finale della questione ebraica”. Nessuno dei presenti oppose obiezioni. Marco Bresciani commenta per noi alcuni passi del verbale della riunione, redatto da Adolf Eichmann, uno dei maggiori responsabili della Shoah, secondo le istruzioni di Heydrich, che intendeva coordinare il lavoro dei diversi ministeri competenti.
- Lettere dei condannati a morte della resistenza – All’indomani della Seconda guerra mondiale fu necessario ricostruire istituzioni e ordini politici. In Italia il compito era particolarmente difficile. La repubblica democratica che nacque nel 1946 si fondò sul mito della resistenza intesa come partecipazione corale e di massa alla lotta contro il nazismo e il fascismo. Marco Bresciani legge e commenta alcune delle testimonianze tratte dalle lettere dei condannati a morte della resistenza che furono pubblicate per la prima volta dalla casa editrice Einaudi nel 1952. Nelle lettere si pubblicavano gli ultimi scritti di 112 condannati a morte. Nelle loro parole vi erano insegnamenti che avrebbero dovuto orientare le vite dei sopravvissuti: i valori dell’antifascismo.
- Il Manifesto di Ventotene e la dichiarazione Schuman – Marco Rovinello ci guida nella comprensione di due testi che sono considerati alla base del processo di integrazione europea: Il Manifesto di Ventotene (1941) e la dichiarazione Schuman (1950).
- La Dichiarazione universale dei diritti umani – La Dichiarazione universale dei diritti umani fu adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunita a Parigi il 10 dicembre 1948. Composta di 30 articoli riguardanti i diritti degli individui, la Dichiarazione sanciva i principi fondamentali su cui si dovevano reggere gli ordinamenti istituzionali nazionali e internazionali e che sarebbero stati recepiti dai successivi trattati internazionali. L’accettazione della Dichiarazione, per quanto giuridicamente non vincolante, diventò un requisito essenziale per l’ammissione all’Onu. Marco Rovinello ci guida nella lettura di questo documento che rappresenta un punto di riferimento ineludibile per le legislazioni dei paesi democratici contemporanei.
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